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IVA sulla TIA – I rimborsi per chi ha fatto ricorso finiranno nelle bollette della Tari/Tarip

Venerdì 9 Novembre 2018

Rifiuti Annone Veneto

La questione dei rimborsi dell’Iva sulla Tia è più complessa di quanto hanno dichiarato e dichiarino avvocati, commercialisti, associazioni di consumatori, consiglieri comunali e cittadini coinvolti. Stanno infatti arrivando ulteriori sentenze dei giudici di pace che impongono a Veritas di rendere l’Iva alle utenze domestiche che hanno presentato ricorso per ottenere il rimborso dell’imposta versata negli anni scorsi sulla Tia, la tariffa che sei anni fa è stata sostituita dalla Tari/Tarip, attualmente in vigore.

Le utenze non domestiche non possono chiederne il rimborso, dal momento che hanno già portato l’Iva in detrazione, come più volte sentenziato in vari gradi di giudizio. Come a tutti noto, Veritas ha esclusivamente incassato l’Iva per conto dello Stato, senza trattenerla, per poi riversarla all’Erario. Dunque, l’azienda non ha in cassa i soldi dell’Iva a suo tempo correttamente applicata sulle bollette, come più volte ribadito dallo Stato, con due circolari del ministero delle Finanze (111/1999 e 3/DF/2010) e due risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate (25/2003 e 250/2008).

Inoltre, su precisa richiesta di Veritas, l’interpretazione è stata confermata dalla Direzione centrale normativa (25/9/2012) e dalla Direzione provinciale di Venezia - Ufficio territoriale Venezia2 che il 27/1/2015 ha scritto che “l’applicazione dell’Iva alla Tia è legittima”. Anche per questo Veritas ha chiesto e continua a chiedere all’Agenzia delle Entrate il saldo di quanto rimborsato agli utenti, aggiungendo quindi ulteriori contenziosi (e costi a carico di tutta la collettività) a quelli già in atto.

E’ dunque importante che i cittadini sappiano che i costi delle cause e dei relativi rimborsi (a cui Veritas dà corso esclusivamente dopo sentenze della magistratura) e del contenzioso con l’Agenzia delle Entrate finiscono per essere a carico della collettività, all’interno dei piani finanziari della Tari/Tarip di ciascun Comune. Quindi, chi ha ricevuto un rimborso si troverà a doverlo restituire per quota parte con le bollette. Ugualmente, i cittadini che invece non hanno presentato ricorso (quindi non sono stati rimborsati), troveranno nelle loro bollette anche una quota di quanto assegnato dai giudici ai ricorrenti.