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Comunicato congiunto Veritas-eco+eco sull'indagine relativa al riciclo degli imballaggi di plastica: "Ennesimo attacco strumentale del sindacato Fiadel"

Giovedì 2 Novembre 2023

Rifiuti

A Veritas risultano esistere indagini preliminari nei confronti del direttore operativo della società controllata eco+eco e della società stessa.
Il procedimento, infatti, sembra essere in attesa di esame da parte del Gip. Sono già stati nominati i difensori sia da parte dell’interessato che dalla società eco+eco, nei cui confronti viene ipotizzato un profilo di responsabilità ai sensi della legge 231, dal momento che non avrebbe interrotto il ricevimento degli imballaggi vuoti in arrivo dalle raccolte differenziate. In ogni caso appare chiaro che il procedimento avrà il suo corso e ne verranno valutate le conclusioni alla fine del medesimo.
L’indagine sembra essere stata ispirata da un ex dipendente, dirigente sindacale della Fiadel. Un sindacato non nuovo a questi comportamenti, che nel corso degli anni ha ispirato e richiesto a diversi enti indagini e ispezioni in maniera antagonista e strumentale rispetto ai servizi pubblici erogati e svolti da Veritas e delle aziende controllate.
Questa indagine fa riferimento a una questione tecnica molto specifica, che riguarda la cernita e il pretrattamento nell’impianto di Fusina dei contenitori di plastica sui quali è stampato il segnale di rifiuto pericoloso. Sono, in sostanza, gli imballaggi che contenevano detersivi, ammorbidenti e altri prodotti chimici o detergenti simili, tutti di largo consumo e conferiti nei rifiuti urbani in maniera differenziata.
La società eco+eco ha sempre applicato le norme vigenti in materia, coerentemente alle autorizzazioni ambientali di cui sono in possesso i propri impianti. Inoltre, la capogruppo Veritas ha svolto tutti i controlli necessari e dispone di una documentazioni tali da non ritenere ipotizzabili i reati contestati dalla pubblica accusa e comunque nel caso tali attività andassero modificate, andrebbe chiarito che si tratta di una questione a livello nazionale.
Una recente circolare del ministero dell’Ambiente ha pure chiarito come e cosa fare se ci trovasse in presenza di un residuo all’interno di un imballaggio marchiato con il pittogramma di rifiuto pericoloso (prassi peraltro già applicata).
Si intuisce quindi l’ennesimo attacco strumentale da parte della Fiadel.