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La riorganizzazione del sistema di raccolta a Mirano

Venerdì 5 Giugno 2020

Rifiuti Mirano

L’amministrazione Comunale di Mirano con la riorganizzazione del sistema di raccolta avviato in questi mesi in collaborazione con Veritas spa,  ha voluto conseguire una razionalizzazione dell’attuale sistema puntando principalmente su due obiettivi:

adottare soluzioni meno impattanti dal punto di vista estetico. La sostituzione delle campane con i cassonetti stradali e una loro riduzione determinata dall’eliminazione del cassonetto del verde, permetterà di organizzare in modo più funzionale e gradevole - dal punto di vista estetico - le isole ecologiche stradali a beneficio della fruibilità del servizio e del decoro urbano aumentando, nel contempo, il grado di sicurezza durante le operazioni di conferimento da parte degli utenti.

Introdurre la tariffazione puntuale per favorire le utenze che producono una minor quantità di rifiuto, secondo i più moderni principi adottati dalla Comunità Europea (“chi inquina paga”). L’innovazione introdotta nella scorsa consigliatura di attivare il conferimento del rifiuto secco non riciclabile a volume vincolato con riconoscimento dell’utente (le c.d. “calotte”) permette oggi di attivare la tariffazione puntuale che ci condurrà nel medio periodo a incentivare comportamenti virtuosi con ricadute positive in primis per l’ambiente. Inoltre il transito verso una tariffa a natura di corrispettivo, permette di cogliere l'opportunità, per le utenze non domestiche, di beneficiare della detraibilità dell'imposta sul valore aggiunto in quanto trattandosi di corrispettivo, l'iva torna ad essere esposta in fattura e pertanto recuperabile.
In regime di tariffa puntuale, il principio cardine si basa sulla stretta correlazione tra la tariffa e la produzione di rifiuti della singola utenza. In tale contesto si inserisce la decisione di transitare alla raccolta domiciliare del rifiuto verde. L’esperienza acquisita in questi anni ha confermato che all'eliminazione dei cassonetti adibiti alla raccolta del rifiuto verde è corrisposta una riduzione della produzione pro-capite, determinata in primis dal mancato conferimento da parte di soggetti privati che provengono dai comuni limitrofi, ovvero che per professione svolgono attività di manutenzione del verde presso privati e che dovrebbero trattare il rifiuto prodotto dalla loro attività in altro modo, senza approfittare del servizio pubblico pagato dalla collettività.
Tali considerazioni sono le stesse che ispirano i sistemi di raccolta applicati in moltissimi comuni del Veneto, soprattutto nella vicina provincia di Treviso, dove vi è un evidente orientamento a raccogliere e trattare i rifiuti di provenienza strettamente urbana e, attraverso la misurazione, prevedere meccanismi per incentivare la riduzione degli stessi. Inoltre risponde a criteri di massima equità il fatto che chi ha necessità di un servizio di smaltimento del rifiuto verde (che viene trasformato in compost dopo un trattamento e un trasporto) debba sostenere un modestissimo costo, diversamente da chi abita in appartamento e non necessità di questo servizio.