Nessuna infrazione per quanto riguarda i canoni della legge 206

Superate le infrazioni sulle acque reflue.

In relazione alle notizie apparse oggi sulla stampa circa la questione delle infrazioni sulle acque reflue - in particolare sull’applicazione della legge 206/1995 - Veritas precisa che tali segnalazioni di infrazioni sono state superate dal complesso di attività svolte dal Comune di Venezia in primis e da Veritas stessa, quando posa nuove fognature (ad esempio Lido, 2016). Pertanto, la conformità alle norme europee è stata raggiunta, come riportato dal portale nazionale di Italia Sicura, proprio in riferimento alla speciale normativa statale 206/1995.

Italia sicura, infatti, nella sezione Infrazioni – Investimenti, AggCode: IT05Q90000001805, Agglomerato: Venezia, Regione: Veneto, Condanna: PR 2014-2059, segnala nelle note RAGGIUNTA CONFORMITA’ - La pianificazione e programmazione delle opere attinenti il sistema fognario-depurativo a servizio del centro storico di Venezia è in capo al Comune stesso e regolato da apposita normativa speciale statale (L. 206 del 31/05/1995). Attualmente tale area è servita da un sistema di rete fognaria dinamica nelle aree marginali con impianti di depurazione di modesta potenzialità. Tutte le restanti utenze, sia residenziali, sia turistico-ricettive sono servite da sistemi di trattamento a servizio della singola utenza, realizzate secondo quanto previsto dal regolamento comunale in materia di trattamento acque reflue che prevedono il regolare svuotamento e conferimento per il trattamento ad impianti centralizzati.

Veritas chiarisce inoltre che la pronuncia della Corte dei Conti relativa ai 47 milioni di euro dovuti al Comune di Venezia non rappresenta per la società un problema economico, né lo ha mai rappresentato. Infatti, tutte le poste economiche intercorrenti tra Vesta-Veritas e Comune di Venezia - tra le quali ci sono quelle di cui si parla - sono sempre state regolarmente trascritte nei bilanci della società dal 1999 a oggi e sono regolarmente certificate ogni anno anche dai sistemi di controllo e revisione interni, esterni e dei Comuni.

Inoltre, i 47 milioni sono stati fotografati senza tenere conto delle partite economiche di interscambio tra Veritas e Comune – quindi senza considerare anche i crediti della società – e per un periodo di tempo specifico (2002-2012) invece che tutto l’arco temporale. Quindi, se ci si riferisse solo ai 47 milioni, Veritas ne ha già regolarmente versata al Comune di Venezia una grossa parte, secondo una specifica convenzione. Attualmente, infatti, il saldo a favore del Comune non è 47 milioni di euro, ma di 25 milioni.

Il tema finanziario - cioè la capacità di restituzione di Veritas in termini di cassa verso i propri creditori, incluso il Comune di Venezia - è solido e in grado di affrontare i propri impegni, e la cadenza di versamento verso il Comune di Venezia delle somme sopra indicate era stata studiata per ottimizzare la capacità di investimenti nelle infrastrutture idriche e ambientali da parte della società, in crescita ogni anno. Pertanto, anche per coloro tra le organizzazioni sindacali che si sono mostrate preoccupate dalla situazione, Veritas chiarisce che tale questione non riguarda la gestione corrente dell’azienda.