515.193 tonnellate di rifiuti raccolte nel 2018 (323.414 differenziate); 81,5 milioni di metri cubi di acqua potabile distribuiti dall’acquedotto con 5.714 km di reti; 87 milioni di metri cubi di acque reflue giunti nei depuratori con 2.760 km di rete fognaria, che hanno prodotto dopo il trattamento 10.239 tonnellate di fanghi; 4,1 GWh prodotti (tra fotovoltaico, cogenerazione e biogas). Inoltre, 3.006 dipendenti al 31/12/2017; 1.608 mezzi acquei e su ruota (di questi, 28 a metano e 19 elettrici); 45 Comuni in cui Veritas gestisce l’igiene urbana (21 con il porta a porta, 7 con contenitori stradali e 17 con il sistema misto); 42.953 tonnellate di materiali consegnati dai cittadini nei 36 Ecocentri del territorio e utilizzo della discarica inferiore al 5% del totale dei rifiuti raccolti.
Questa la fotografia del bilancio verde del Gruppo Veritas contenuta nel Primo rapporto di sostenibilità delle aziende associate Misurarsi per migliorarsi, lanciato da Utilitalia (la Federazione che riunisce quelle aziende, che si occupano di acqua ambiente e energia), curato con la collaborazione della Fondazione Utilitatis, e presentato oggi a Roma. “La tutela dell’ambiente è il nostro compito primario – dice il presidente di Veritas, Vladimiro Agostini – e lo scopo principale della nostra esistenza. Non basta raccogliere i rifiuti o far sì che dai rubinetti esca acqua di qualità. Bisogna fare le cose bene, ad esempio assicurando ai cittadini la tracciabilità di tutte le filiere. Da noi, infatti, ogni tipologia di rifiuto è tracciata e seguita dal momento della raccolta a quello della trasformazione. Solo così siamo in grado di tutelare l’ambiente e assicurare ai cittadini che le nostre non sono soltanto belle parole”.
Promozione delle buone pratiche, crescita infrastrutturale, innovazione e ricerca, sviluppo sostenibile. Sono questi i capisaldi presi in considerazione dal report delle aziende dei servizi pubblici – grazie a un’analisi che ha censito 300 indicatori (economico-finanziari, tecnici, commerciali e di governance, entrando anche nello specifico dei comparti acqua, energia e rifiuti) ed è stata effettuata tra giugno e settembre su 127 aziende che complessivamente rappresentano l’88% dei lavoratori del sistema – e che raccontano come il comparto industriale sia finanziariamente sano, capace di generare investimenti per oltre 3 miliardi di euro e utili per oltre 1,5 miliardi. Le utility si caratterizzano per l’impiego di forza lavoro quasi esclusivamente a tempo indeterminato (oltre il 97%), con attività di formazione e potenziamento delle competenze che coinvolge l’82% dei lavoratori totali. Il report guarda ai settori di acqua, ambiente e energia tenendo in considerazione i 17 obiettivi sullo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Da qui alle politiche e alle scelte messe in campo per la sostenibilità economica, sociale e ambientale, come per esempio l’impegno verso la decarbonizzazione, la mitigazione delle emissioni climalteranti, le iniziative di adattamento, il contrasto alla povertà e le azioni di inclusione sociale, il contributo allo sviluppo dell’economia circolare, la lotta agli sprechi e la salvaguardia delle risorse idriche. Obiettivo del report è offrire un quadro della responsabilità economica, ambientale e sociale del comparto e misurare il valore aggiunto prodotto per lavoratori, azionisti, investitori, clienti, territori e istituzioni. Veritas, insieme a Utilitalia, intende così promuovere la rendicontazione non finanziaria all’interno del suo sistema associativo, oltre che fornire un contributo, misurando il grado di performance. Secondo il report di Utilitalia è diffusa tra le aziende la rendicontazione non finanziaria: 34 i bilanci di sostenibilità, corrispondenti al 76% del valore della produzione rappresentata.