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Al Green propulsion laboratory di Veritas lo studio per il recupero delle batterie dismesse dai veicoli elettrici

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha incaricato il Green propulsion laboratory di Veritas di studiare il recupero e la valorizzazione dei materiali strategici contenuti nelle batterie dismesse dei veicoli elettrici.

Il Green propulsion laboratory Veritas si trova a Fusina ed è la piattaforma di ricerca avanzata finanziata dal ministero dell’Ambiente e dal Comune di Venezia.

Libere (così chiama il progetto) ha come capofila e responsabile scientifico il GpLab Veritas, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Padova e due partner industriali che si occuperanno del trattamento e riciclo delle batterie e dei dispositivi elettrici.

Con quasi un milione e mezzo di euro, Libere rappresenta il progetto di ricerca con il budget più elevato dei dodici fino a oggi assegnati al GPLab Veritas.

Il recupero dei materiali strategici dai Raee (i rifiuti con componenti elettriche ed elettroniche) e dai dispositivi, ad esempio le batterie dei veicoli elettrici, rappresenta, in linea con il Critical raw materials act dell’Unione europea, un fattore strategico per la diminuzione della dipendenza dell’Italia dall’estero.

Le batterie dei veicoli elettrici contengono cinque materie prime critiche: nichel, manganese, cobalto, grafite e litio.

Il litio, componente essenziale delle batterie ricaricabili, è decisivo per la transizione ecologica e, nonostante l'aumento dei prezzi, le risorse globali continuano a crescere con la domanda.

Anche il cobalto è critico, in quanto elemento chiave delle batterie agli ioni di litio. La Repubblica democratica del Congo è il leader mondiale della produzione ed entro il 2030 è previsto un forte aumento della domanda. Il prezzo di questo metallo, dopo il crollo dello scorso decennio, è tornato a salire con la crescita del mercato dei veicoli elettrici.

Le previsioni indicano un aumento esponenziale nei prossimi 30 anni del consumo di grafite, mentre invece la disponibilità di nichel (essenziale per la produzione di batterie, acciai inossidabili e superleghe) è limitata da fattori geopolitici.

Il recupero di tutti questi elementi è quindi fondamentale per massimizzare i benefici ambientali ed economici, tenendo conto che l’attività di ricerca passa anche attraverso il trasferimento di tecnologie sviluppate in altri settori, ad esempio la ricerca aerospaziale.

“All’interno di Libere – spiega il responsabile del GpLab, Graziano Tassinato – sarà sperimentata la supercavitazione, una tecnologia che abbiamo messo a punto nell’ambito dei progetti in corso con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) ed europea (Esa). In sostanza, dopo un lungo lavoro di modellazione matematica, abbiamo sviluppato la tecnologia Ness (Near solar surface reactor) dove particolari bolle d’aria cavitazionali possono sviluppare all’interno di un apposito reattore, progettato e realizzato da noi, pressioni e temperature simili a quelle che si registrano sulla superficie del sole”. 

“I fondi nazionali per la ricerca, come quelli gestiti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – dichiara il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini - stanno consentendo a imprese e università di unire le forze per sviluppare applicazioni tecnologiche che nel settore ambientale difficilmente si vedrebbero. Tutto questo è molto positivo. Speriamo che anche questo progetto si riveli utile per il recupero di materiali rari o pregiati, che a tutt’oggi purtroppo non è ancora una realtà. Nella coscienza e nei comportamenti di tutte e tutti deve però ancora crescere l’impegno per differenziare correttamente i rifiuti o consegnarli negli Ecocentri, al passo con lo sviluppo tecnologico necessario per consentirne il recupero”.

“Anche questo nuovo progetto – conclude il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – è la dimostrazione di come Porto Marghera sia un luogo di avanguardia e sperimentazione sui temi della sostenibilità. Solo così possono nascere nuove filiere produttive e attrarre giovani professionisti, creando occupazione di qualità. Desidero ringraziare tutti i tecnici e gli scienziati che sono in prima linea nella ricerca e che dimostrano l’impegno concreto ed operativo del Comune perché Venezia sia sempre la più antica città del futuro”.

Graziano Tassinato e il team di GPLab
Graziano Tassinato (in piedi a destra) e il team di GpLab