Le lamentele e le preoccupazioni delle ditte funebri in relazione alla chiusura temporanea del forno crematorio di Marghera sono infondate e pretestuose.
L’impianto, infatti, è stato chiuso per assicurarne la manutenzione, come si verifica periodicamente senza che i cittadini se ne accorgano o protestino.
A partire da oggi, quindi, le salme e i resti mortali saranno inviati nel crematorio di Veritas di Spinea che, proprio per evitare disagi e ritardi, è stato potenziato con l’aggiunta di un turno di lavoro, assicurato dal personale di Marghera.
L’impianto di Marghera, infatti, effettua in media 6 cremazioni al giorno, 12 quello di Spinea, che ha due linee. Entrambi lavorano su due turni, quindi l’aggiunta di uno a Spinea è certamente in grado di assorbire la richiesta di Marghera, garantendo anche il rispetto degli standard previsti dalla carta dei servizi cimiteriali del Comune di Venezia, che stabilisce la cremazione entro cinque giorni dalla consegna a Veritas della salma o dell’autorizzazione alla cremazione.
Inoltre, per eliminare ogni possibile disagio e venire incontro alle esigenze dei familiari, Veritas sta allestendo un servizio, su richiesta, di riconsegna a Mestre delle ceneri di residenti nel Comune di Venezia e cremati a Spinea.
Nemmeno l’allungamento del percorso per raggiungere l’impianto di Spinea può essere considerato un valido motivo per protestare: i 9 km scarsi che separano il crematorio di Marghera da quello di Spinea sono percorribili in poco più di 10 minuti, come chiunque può verificare in strada o attraverso Google maps.
Come è quindi facilmente intuibile, le proteste e le lamentele di alcune ditte funebri sono destituite da ogni fondamento e formulate senza disporre di informazioni adeguate.